Le Pierre 1ER
Christian Garrel, presidente dal 1985 de Le Pierre 1ᴱᴿ , storico gruppo fondato nel 1964 da Jean Garrel con il fine di diventare specialista incontrastato della ristrutturazione del patrimonio immobiliare delle grandi capitali europee, alla ricerca sistematica di livelli ottimali di qualità sia riguardo agli acquisti effettuati che ai lavori di ristrutturazione o di costruzione, decide di acquisire la società di doppiaggio Fono Roma, proprietaria di Palazzo Corrodi, e di affidare la ristrutturazione di quest’ultimo all’architetto Paolo Portoghesi.
Il Palazzo viene scelto da Le Pierre 1ᴱᴿ per la sua posizione strategica, in pieno centro storico, nelle vicinanze di Piazza del Popolo, in un quartiere d’affari di grande fama, facilmente raggiungibile attraverso numerose linee di autobus e non distante dalla metro Flaminio, nonché per il suo valore storico-architettonico, classico esempio di edilizia umbertina caratterizzata da facciate monumentali arricchite da cornicioni, modanature e grandi baie esterne centinate.
L’edificio, suddiviso in cinque piani, a cui si aggiunge il livello seminterrato usato per archivi e locali tecnici, è destinato a uso uffici e locali commerciali al pianterreno ed è situato nella Zona A del “Piano Regolatore Generale” che corrisponde al centro storico, in cui gli unici rinnovamenti ammessi sono «quelli che non comportano modifiche e alterazioni della struttura in modo notevole, che non aumentano le superfici utili e che non modificano il quota d’impianti al suolo, che non alterano le vicinanze».
Il progetto prevede una grande hall di entrata nella parte centrale tra Via Maria Cristina e Via Luisa di Savoia, un’elegante sala riunioni, uffici accessibili tramite due ascensori ed una scala monumentale, elemento rappresentante della grande qualità architettonica del programma, un seminterrato adibito ai locali tecnici ed un parco sosta automatizzato, accessibile con una rampa da Lungotevere Arnaldo da Brescia.
Per le facciate si progetta l’eliminazione delle canalizzazioni dei vecchi impianti tecnologici, la demolizione delle superfetazioni ed il ripristino delle superfici esterne secondo le tecniche e i colori tradizionali dell’edilizia romana nonché lo smantellamento ed il rifacimento della veranda al secondo piano su disegno dell’architetto.
Vengono ideati inoltre una luce indiretta posta all’interno del controsoffitto per illuminare la scala monumentale, una pavimentazione in marmo bianco di Carrara nella hall antistante quest’ultima ed un pavimento in legno esotico ignifugo nella sala conferenze, sempre su disegno dell’architetto.