La realizzazione del progetto


Durante l’esecuzione del progetto elaborato dall’architetto Paolo Portoghesi con la collaborazione dell’architetto Giancarlo Bertocchini, realizzata tra il 1988 ed il 1992, la Cassa nazionale Geometri decide di acquistare l’immobile come sede di rappresentanza del proprio Ente.
I lavori, già affidati dalla Pierre 1ᴱᴿ ad un pull di cinque imprese e seguiti dal geometra Ugo Lombardi come responsabile tecnico, prevedono il ripristino ed il consolidamento delle strutture murarie attraverso iniezioni di boiacca di cemento sulle mura di spina e con la stesura di intonaco additivato con fibre polipropileniche sui muri perimetrali.
Per il restauro delle facciate si utilizzano tecniche e colori tradizionali dell’edilizia romana con pittura a calce bicromatica.
Anche gli infissi, realizzati in metallo color bronzo e massello di rovere, vengono scelti nel rispetto delle forme e dei materiali originali.
All’interno dell’edificio si eliminano le parti lesionate dai solai in cemento armato e si inseriscono nuove armature e staffe (getto sulle travi di betoncino a malta e getto di soletta armata), mentre per i solai in acciaio si provvede alla sabbiatura e pulitura del metallo e al getto di soletta armata.
Al piano terra, sul lato di via Maria Cristina, viene costruito uno scalone di rappresentanza che conduce al secondo piano, in sostituzione della vecchia scala già demolita negli anni Cinquanta dalla Fono Roma, di fronte al quale sono stati ricavati due vani ascensori.
La pavimentazione si differenzia da piano a piano: un semplice pavimento in monocottura al piano interrato, in travertino al primo piano, in travertino marmi e graniti al secondo, al terzo e quarto piano in travertino e granito ceramico, in travertino all’ultimo.
Anche le porte si caratterizzano per la scelta di materiali eterogenei: per le quattro sale al piano terreno sono state realizzate porte in cristallo, per gli ingressi e le sale di rappresentanza sono stati scelti il ciliegio e l’acero, in ciliegio sono le porte di accesso degli ambienti adibiti ad ufficio.
Tutti i controsoffitti sono realizzati con pannelli in fibre minerali, tranne quelli di copertura ai due atri e allo scalone, ideati in listelli di vetro piombati e quelli di alcune sale di rappresentanza, in cui sono stati messi in opera pannelli di gesso prefabbricati.
Completa il progetto la realizzazione di un autosilo meccanizzato automatico con una capienza di 38 posti auto, suddivisi in quattro piani interrati sino ad un livello di -11.36 metri, quota inferiore allo scorrimento del Tevere.
Per la realizzazione di tali lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria è stata richiesta autorizzazione al comune di Roma ai sensi dell’art. 26 della legge 28/02/1985 n.47 e, per la creazione dell’autosilo, concessione ai sensi della legge n.2 del 24/03/1989.